La Regione Emilia-Romagna annuncia un investimento di 19,5 milioni per la realizzazione di impianti per la produzione di energia pulita. Nel reggiano, a Castellarano, l’avvio della produzione di ceramica utilizzando l’idrogeno come combustibile era già in programma dal 2021

REGGIO EMILIA – In un momento in cui i rincari energetici stanno mettendo a dura prova l’industria e in cui la transizione energetica sta assumendo sempre più valore, la Regione Emilia-Romagna ha annunciato un intervento da 19,5 milioni per produrre energia pulita.

Le risorse arrivano dal Pnrr e avranno come obiettivo la realizzazione di nuovi siti di produzione di idrogeno. Uno dei vincoli del bando è quello di utilizzare aree industriali dismesse, in modo da evitare ulteriore consumo di suolo. Il bando che andrà a selezionare i progetti idonei verrà approvato dalla Giunta regionale entro il 31 gennaio; la graduatoria dovrà essere pronta entro il 31 marzo.

L’iniziativa è rivolta principalmente a produzioni particolarmente energivore: ceramiche, cementifici, cartiere, petrolchimici e sistemi della logistica. Per questo i nuovi impianti dovranno sviluppare una potenza tra 1 e 10 megawatt.

Afferma Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy: “Stavolta stiamo mettendo a terra una grande operazione del nostro futuro, che dovrà servire per il trasporto pubblico locale, ma anche per la rete, per il sistema industriale. Oppure se guardiamo ancora un po’ più avanti, l’importanza che avrà l’idrogeno nelle caldaie civili e industriali”. A Castellarano, la Graniti Fiandre del gruppo Iris Ceramica aveva presentato già nel 2021 un progetto per la realizzazione di una linea di produzione a idrogeno. La produzione sarebbe dovuta partire entro la fine del 2022, tuttavia, la situazione geopolitica e in particolare la guerra in Ucraina hanno portato un forte rallentamento nella catena di fornitura per quello che riguarda le attrezzature e l’impiantistica, oltre ai rallentamenti nella logistica e alla carenza di materie prime che in gran parte provenivano proprio dall’Ucraina.

Di conseguenza l’azienda ha dovuto rinviare momentaneamente la produzione. Intanto, per i prossimi mesi è in programma l’avvio di una produzione mista: combinando l’idrogeno e il gas naturale.

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